“Etica e Frodi/ adulterazioni alimentari”
Sabato 27 gennaio 2018, presso l’Aula Magna del Dipartimento di Giurisprudenza si è svolto il 7° incontro del Seminario di “Conversazioni Etiche: la sfida del futuro” sul tema “Etica e Frodi/ adulterazioni alimentari”, promosso dal Rotary Club Foggia “U.Giordano”; relatori il prof. Giovanni Normanno dell’Università degli Studi di Foggia ed il Comandante dei NAS Carabinieri di Foggia, Luogotenente Biagio Manzella, moderatore il socio Gianfranco Pedone.
Tema di notevole attualità e complessità, come dimostrato dalla partecipazione di oltre 200 Studenti di alcuni Istituti Superiori di Foggia, particolarmente attenti e interessati all’argomento.
Nella presentazione il moderatore ha evidenziato l’importanza della tematica che riguarda la salute pubblica, messa a rischio dalla globalizzazione, ponendo l’interrogativo se “la globalizzazione abbia migliorato o possa migliorare la salute delle popolazioni del mondo”. Considerando che i casi di frodi e adulterazioni dei prodotti alimentari sono in progressivo aumento, richiamare l’attenzione sui prodotti “sani e leali” tutela l’intera comunità. Soltanto un’adeguata informazione e formazione, partendo dalle Scuole, potrà frenare il gravoso fenomeno.
Sulla mancanza di osservanza delle norme giuridiche e igienico-sanitarie, che regolamentano la produzione e la vendita, si è soffermato il Comandante dei NAS Biagio Manzella. L’istituzione a Foggia del Nucleo Antisofisticazione e Sanità, che si occupa del controllo degli alimenti di qualunque tipologia, ha segnato una conquista importante in materia di tutela della salute pubblica su scala regionale e nazionale. Il presupposto della frode alimentare è insito nella probabilità o certezza di procurare un “danno” alla salute dei cittadini; due sono gli aspetti caratterizzanti la tematica: “pericolosità” e “nocività”. La prima riguarda la “potenziale attitudine” di una sostanza alimentare a cagionare un danno alla salute, la seconda il “danno” prodotto al consumatore. Il lavoro dei NAS è determinante in un momento storico di crisi economica poiché gli scandali legati all’utilizzo, non dichiarato nelle etichette, di additivi o di altri prodotti, sono in aumento. Non si tratta di casi sporadici ma di una diffusa ”economia sommersa”, basata sulla frode e la globalizzazione, unita a metodologie di indagine sempre più sofisticate, porta a nuove scoperte di contaminanti. La situazione della sicurezza è complessa poiché molte Aziende ritengono di affrontare la crisi economica ricorrendo alla contraffazione per cui l’attività di contrasto del fenomeno, unita alla necessaria prevenzione, è determinante.
Interessante è stato l’intervento del prof. Normanno, abilitato all’esercizio della professione di Medico Veterinario, docente del Dipartimento di Scienze Agrarie, degli Alimenti e dell’Ambiente (SAFE). Autore di oltre 130 pubblicazioni scientifiche edite su riviste specializzate del settore di Igiene e Sicurezza degli Alimenti, attualmente impegnato in attività di ricerca sullo “studio di microrganismi di interesse sanitario che possono essere veicolati all’uomo dagli alimenti e sulle problematiche relative all’igiene ed alla sicurezza dei prodotti ittici”, ha saputo destare l’interesse del giovane pubblico riportando episodi di truffa di rilevanza internazionale. Se le ultime analisi OCSE hanno evidenziato che nel 2005 nel mondo sono stati contraffatti prodotti per un valore di 200 miliardi di dollari, in una comunicazione che tende alla semplificazione, spesso non si distingue tra frodi di natura commerciale e rischi effettivi per la salute del consumatore. A tale proposito, secondo i più recenti orientamenti giuridici, vanno distinte due forme di inganno: la frode sanitaria e la frode commerciale. Dall’ultimo Reporter 2015 emerge che la problematica interessa soprattutto l’etichettatura “non conforme” e la sostituzione (5%) di ingredienti di specie animale, mentre un boom di frodi si registra in Inghilterra nel settore ittico. La spinta salutistica al consumo di pesce sta determinando conseguenze disastrose per il Mediterraneo “sfruttato”, in cui è a rischio la biodiversità e la drammatica riduzione del pescato “locale”. Tra i prodotti agroalimentari italiani più esposti alla contraffazione si registrano l’olio extravergine d’oliva, i formaggi e le conserve di pomodoro. Molti “prodotti made in Italy” sono esposti al rischio della falsificazione, specie sui mercati internazionali rappresentando una minaccia importante per la salute e la sicurezza. La contraffazione e le frodi alimentari sono un tema da approfondire in maniera seria e consapevole poiché la velocità di espansione impone un costante monitoraggio e un’attenta valutazione degli effetti sociali ed economici che ne conseguono. Spetta alle Istituzioni orientare le politiche sociali ed economiche verso la tutela della salute pubblica incrementando i controlli ed educando i cittadini al consumo ed all’acquisto responsabile. Ambiente, Etica, Economia costituiscono gli ingredienti indispensabili per la salvaguardia della Salute globale.
Maria BUONO